Eccomi qui lontano anni dalla luce dalla mia terra, a combattere una guerra per un mondo che neanche mi appartiene. Quando sono entrato nell'esercito pensavo di riuscire con il mio operato a fare qualcosa che desse un senso alla mia vita e rendesse l'odio per un figlio che ho visto solo due, meno viscerale; adesso ha 13 anni chissà che cosa penserà di suo padre. Dopo 10 anni di onorato servizio mi rendo conto che per quanto le mie intenzioni possano essere nobili il tempo passato ad esercitarmi, a rendermi una macchina da guerra non mi verrà più restituito; ed anzi come regalo mi porterò tutta una serie di demoni che nel momento meno opportuno verranno a reclamare il loro tributo.Nel frattempo una pioggerellina sta facendo il suo sporco lavoro inzuppandomi piano piano come un pulcino. Una pattuglia di astronavi mi sorvola inondando di odio la collina che sto sorvegliando da un paio di ore. Mentre mi infilo rapido gli occhiali protettivi per non far bruciare i miei occhi sorrido, pensando che come sempre alla fine siamo sempre noi della fanteria a compiere il lavoro sporco a vedere corpi esplosi e ripulire la zona da eventuali superstiti. E quindi via cratere su cratere pianeta su pianeta cerco di non morire e di dare un senso a questa guerra che da centinaia di anni, costringe la mia razza a mandare al massacro giovani assetati di vita e con sogni che non vedranno mai la luce del sole.
Un bagliore nella zona ancora in fiamme attiro l'attenzione del soldato, prese il binocolo e intravide la canna del fucile di un nemico. Prese immediatamente il fucile e si mise in posizione in attesa che il nemico facesse la mossa sbagliata. il nemico non si fece attendere e appena la testa usci fuori dalla trincea, la sentinella con un colpo preciso mise fine alla sua vita. Nonostante fossero anni che sentiva quello strano verso, ogni volta un brivido gli percorreva la schiena. Erano creature troppo schifose con sole due braccia e due gambe, quella pelle d'un bianco nauseante e senza squame.
Ogni riferimento a fatti, cose e persone è puramente casuale...un semplice parto di questo pensatore che deve relegare i suoi flussi di pensieri su "carta".
Ps-Questo raccontino è un rivisitazione del pensatore di un racconto (il più conosciuto) di Fredric Brown dal nome Sentinella. Spesso il tono leggero era un pretesto per mettere in ridicolo i pregiudizi su temi drammatici come la guerra e la corsa agli armamenti.
5 commenti:
hey grazie x avermi pimpato!
ricambio mettendomi tra i miei blogrollers
dunque questo è solo un racconto, non sei veramente in trincea in questo momento vero??
Non sono un tipo da trincea, anche se a pensarci bene, essendo noi "Guerrieri del quotidiano", forse ci troviamo in trincea e nemmeno lo sappiamo.
Stammi bene bello ciuazzz.
Mi è piaciuto...
Ciao,
L.
hai rinnovato tutto!!per un attimo pensavo di aver sbagliato pensatore....sei sempre tu, vero?
carino il racconto, in effetti in questo mondo è facile sentirsi in trincea per leguerre altrui....
see you,space cowboy
@L grazie mille per essere passato dalle mie parti e per questo verrai pimpato nei blogroll perché... non so perché...Sono fatti miei ^^.
@Kat Dopo due anni di onorato servizio ho deciso di cambiare, mi ci voleva proprio.
Azz devo andare Truppe nemiche in avvicinamento ad ore 9 Xd ^^.
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